L'uomo di inizio Novecento è affamato di conoscenza, vaga tra il desiderio di lasciar emergere l'inconscio e l'esaltazione delle scienze razionali, è un individuo frantumato, teso verso il futuro ignoto ed indagatore delle profondità dell'animo. L'inizio del secolo è animato da Sigmund Freud, che nel 1895 ha pubblicato L'interpretazione dei sogni, e da Albert Einstein che nel 1905 sovverte il mondo scientifico per ricostruirlo. Due geniali scienziati, i cui lavori si riflettono ben oltre il mondo della scienza.
In letteratura James Joyce si accinge a creare il suo capolavoro, l'Ulisse, un lungo romanzo che abolisce i confini tra la realtà esterna e quella interna attraverso un infinito monologo privo di pause. Un innovativo flusso di coscienza fatto proprio anche dalla celebre scrittrice Virginia Woolf che lascia alla protagonista del suo capolavoro La signora Dalloway la totale libertà di pensare a voce alta. Nel 1915 Frank Kafka coinvolge il pubblico in un'onirica Metamorfosi e Gabriele D'Annunzio parla al pubblico di SuperUomo.
Guglielmo Marconi dona al mondo la radio, in Italia si alza in volo il primo dirigibile ed il Titanic affonda...
Pochi anni, un breve spazio temporale nel quale il mondo si trasforma in ogni suo aspetto, ovviamente anche nell'arte.
Il primo Novecento rappresenta il trionfo delle avanguardie artistiche, un periodo d'oro probabilmente irripetibile in virtù dell'eccezionale fioritura di movimenti destinati a mutare la cultura. Artisti che precorrono i tempi, vedono oltre, e pertanto sono destinati all'incompresione dei contemporanei e al trionfo presso i posteri.
Ci riferiamo all'espressionismo, all'arte astratta, al futurismo, al cubismo, ai pittori fauves...A geni dell'arte come Matisse, Munch, Van Gogh, Picasso, Balla...
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